Sempre più spesso i cittadini utilizzano le reti social su Internet, come i social media Facebook e Twitter interrogando anche il noto motore di ricerca americano, per trovare informazioni sulla salute. Perché aumenta la domanda di salute con l’evolversi delle nuove tecnologie? Quale ruolo possono avere le informazioni di stampo medico che circolano in rete? Uno sguardo ad alcune recenti ricerche scientifiche.
Le ricerche internazionali sull’uso dei social network nell’ambito della salute cercano di spiegare i fenomeni legati all’uso del web, in particolare rilevano come le persone interagiscono con le reti sociali nel contesto della salute. Questo artefatto culturale, frutto della tecnologia, sembra capace di attirare su di sè un incremento di domande sulla salute e sulla malattia (ma anche sulla disabilità ) davvero considerevole.
Secondo un recente studio scientifico sistematico (Moorehead et al. 2013) le persone utilizzano Facebook e Twitter per vari motivi nell’ambito della salute, ognuno lo fa in modo differente e a seconda del bisogno di informazione che ne guida l’azione. Molte persone, ad esempio, pensano che Internet sia un modo facile e divertente per trovare una risposta ai loro problemi di salute. Quali sono allora gli utilizzi e che ruolo hanno i famosi “social network” per i cittadini ( o pazienti?) e per i professionisti della medicina, nell’ambito della salute?
Usi di internet e social media.
- Forniscono informazioni ad una serie di problemi
- Forniscono risposte a domande di natura medica
- Facilitano il dialogo (virtuale) tra pazienti e professionisti della medicina
- Per collezionare dati sulle esperienze dei pazienti e le loro opinioni
- Per interventi in ambito della salute, come quelli di promozione e di educazione
- Per ridurre lo stigma legato alla malattia o alla disabilitÃ
- Forniscono un meccanismo di consultazione on-line
Nelle persone con disabilità o con patologie croniche l’immediatezza delle risposte di internet, l’accessibilità e la velocità con cui viaggiano le risposte fornite dal web, possono nascondere però delle insidie pericolose. Ciò può succedere ogni qualvolta ci rivolgiamo a Doctor Google per risolvere problemi o condizioni mediche. Vediamo quali possono essere gli ostacoli nell’informazione prodotta dai social media.
Rischio false notizie.
Il rischio di incorrere nelle cosidette fake news è altissimo. Frequentemente chi ha una patologia importante e cronica è ben informato sulla patologia e sulle cure disponibili in quel campo. Qualora interrogati dai pazienti, gli stessi professionisti medici dovrebbero tener conto di queste competenze acquisite, fornendo loro anche risposte in merito alla qualità delle informazioni che si possono trovare nel vasto mare di internet.
La speranza di poter trovare delle nuove cure per la patologia cui si è affetti rende le persone che ricercano informazioni nella rete virtuali molto vulnerabili nella capacità critica di discernere una notizia basata su dati scientifici da una che invece non lo è affatto.
La disinformazione scorre sul web.
E’ facile riscontrare come le piattaforme informatiche siano piene di articoli che alimentano falsi miti, leggende, convinzioni anti-scientifiche, le quali contribuiscono a costruire una vera e propria disinformazione, promuovendo cure o terapie non verificate dalla scienza.
Da decenni ormai nascono gruppi e comunità virtuali di supporto alle malattie, spesso costruiti dai pazienti stessi con l’intento di condividere pratiche pericolose per la salute.
Basta digitare sulla barra di ricerca google “ProAna o ProMia” per accedere ad alcuni siti delle persone con patologie della psiche quali anoressia e bulimia, che purtroppo rischiano di assumere un pericoloso ruolo per coloro che, in condizioni. di particolari vulnerabilità , si trovano ad accedere a questi siti web.
Ma non solo, ci sono anche profili sui social oppure forum. A dimostrazione di ciò si possono trovare anche gruppi, nati con il corso del tempo, grazie alla divulgazione pubblica su questi temi ad opera di giornali, radio o TV, che invece si propongono contro tali presunti stili di vita, magari con l’intenzione di aiutare chi crede e sostiene posizioni, diciamo, non salutari.
Su Youtube, canale molto popolare tra i giovani, invece circolano giovani donne che filmano il loro percorso in ospedale, spaventosamente a loro agio (ma non sempre) nel raccontare quello che a loro appare come uno stile di vita.
Ma non solo le patologie psichiatriche sono coinvolte, la condizione di vulnerabilità potenziale alle false notizie accompagna chiunque si trovi a lottare con una patologia cronica che richiede lunghe e impegnative cure mediche.
Aumentano i consulti on-line in tema di medicina.
Il web raccoglie una quantità di domande impressionanti intorno a malattie, sintomi e condizioni patologiche. Basta dare uno sguardo al sito www.medicitalia.it per rendersi conto di quante persone/pazienti hanno chiesto consulti on-line al di là del rapporto col proprio medico di riferimento. In moltissimi casi mostrati dal forum, infatti, il medico interrogato ricorda quanto non sia assolutamente possibile fare diagnosi dal web né poter risolvere condizioni di malattia a distanza. Di certo, fa riflettere questa continua ricerca di informazioni anche se si hanno a disposizione medici e specialisti nella vita reale.
APPROFONDIMENTI:
Fonti consultate e link:
Lavorgna L. et al. (2018) Fake news, influencers and health-related professional participation on the Web: A pilot study on a social-network of people with Multiple Sclerosis. Multiple scleroris and related disorder, Vol. 25 pp.175-178, Elsevier
DOI: https://doi.org/10.1016/j.msard.2018.07.046 https://www.msard-journal.com/article/S2211
Giustini D. et al. (2018) Effective uses of social media in public health and medicine: a systematic review of systematic reviews. On line Journal of Public Health Informatics. US National Library of Medicine National Institutes of Health
DOI: 10.5210/ojphi.v10i2.8270 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6194097/
Moorehead et al. (2013) A New Dimension of Health Care: Systematic Review of the Uses, Benefits, and Limitations of Social Media for Health Communication. Journal of Medical internet research.
DOI: 10.2196/jmir.1933
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