Uno strumento indispensabile per la comunicazione sociale degli enti del Terzo Settore è lo storytelling (la narrazione in modo convincente e persuasivo).
Il web mette a disposizione svariati canali i quali possono donare maggior valore alle opere dei sostenitori e dei donatori degli enti-no profit.
Ritengo che la scelta della strategia comunicativa debba essere guidata tenendo bene a mente quali siano gli obbiettivi specifici degli enti del Terzo settore:
- Incrementare i sostenitori; è necessario accattivarsi la fiducia dell’utente comunicando la propria identità e le finalità dell’ente;
- Aumentare le donazioni; la strategia di marketing va integrata con i social network, tramite la ricerca del giusto target si potranno scovare potenziali donatori, soprattutto quelle interessate alle cause benefiche;
- Creare reti; spesso le onlus e le associazioni collaborano tra di loro per la risoluzione delle emergenze e si interfacciano con i territori.
Molto spesso è possibile osservare alcuni errori che si compiono nella comunicazione sociale da parte degli enti no-profit:
- mostrare immagini di sofferenza e dolore, che potrebbero generare paura e allontanamento dell’utente, al contrario la scelta di immagini estreme dovrebbe essere usata come inizio di una storia che finisce con un “lieto fine”. Immagini di persone guarite da una cura, bambini felici dopo aver superato un trauma sono da preferire per lanciare un messaggio positivo e attirare nuovi sostenitori della causa dell’ente.
- non differenziare le pubblicità in base alla propria identità e alla missione dell’ente no-profit, spesso l’utente fatica a rintracciare chi ha lanciato quel messaggio poichè le pubblicità si somigliano tra di loro e non contengono elementi distintivi della propria attività sociale.
Giungere al cuore delle persone con immagini e video è il mezzo giusto per diffondere il messaggio dell’ ente, purchè sia fatto correttamente e senza commettere gli errori sopracitati.
La comunicazione sociale ha un grande alleato, spesso sottovalutato: il social network per eccellenza in tal caso è Facebook.
Progettare la presenza on-line e curare una pagina dell’ente no-profit è fondamentale, così come creare un gruppo per rafforzare la comunicazione interna tra volontari e sostenitori.
Altri efficaci canali comunicativi sul web sono Linkedin, Instagram, Youtube che possono essere utilizzati per la comunicazione sociale dell’Ente no profit.
Usati bene tutti i social costituiscono un’arma efficace per una comunicazione integrata di un ente del Terzo Settore: ben vengano blog, e-mailing, siti internet.
Il Terzo settore spesso non prende in seria considerazione le potenzialità del web, alla base un pregiudizio affrettato sui social media cui si attribuisce poca serietà e superficialità.
Penso invece che sia necessario ribaltare con forza questa prospettiva: le strategie di marketing sul web sono un’opportunità unica, regalano una visibilità senza precedenti a queste organizzazioni.
Quali sono le caratteristiche vincenti della comunicazione sociale sui social?
- Condivisione: è possibile la contaminazione on-line di idee, pensieri, immagini, video e file;
- Partecipazione: si crea coinvolgimento che ruota intorno ad un’idea, un progetto, un evento, una campagna;
- Reciprocità: si ha garanzia di relazioni rispettose l’uno dell’altro;
- Gratuità: è possibile attivare campagne e comunicare gratis o ad un costo contenuto.
Comunicare bene nel sociale è possibile, se sai come farlo!
Oggi è divenuto un imperativo etico, a garanzia della trasparenza dell’ente no-profit, costituisce una leva strategica di ogni organismo e induce le persone verso modelli comportamentali sani ed educativi.
Senza la comunicazione non è possibile mettere in pratica la missione che l’ente no-profit si è proposto.
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